La Val d’Elsa

Alle Cascate dell'Acquacheta

 

dislivello 520 m tempo complessivo 4 ore
difficoltà   media periodo: da aprile a novembre
carte: SELCA 1:25.000 "Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi" itinerario per sentieri ben tracciati ma non sempre ben segnati (bianco/rosso)
Accesso: S.Benedetto in Alpe è raggiungibile da Firenze e Forlì seguendo la Statale n.67 Tosco-Romagnola del Passo del Muraglione

Dal piazzale/parcheggio di S. Benedetto in Alpe si ritorna sulla Statale prendendola a destra e superando il ponte sul Fosso Acqua Cheta. Subito dopo, a destra, alcune scalette portano ad un piccola cappella e ad un evidente sentiero che corre lungo il torrente, sulla sua destra orografica. Il sentiero un tempo era stato segnalato dal CAI e le tacche bianco/rosse, anche se molto scolorite, possono essere ugualmente utili. Percorse alcune centinaia di metri lungo la sponda del corso d'acqua si giunge ad un bivio. Qui si va a sinistra, in salita, lasciando il torrente e affrontando un primo tratto in forte ascesa. Il sentiero si porta quindi nei pressi di una piccola frana che, però, non attraversa, ma bensì aggira dall'alto. Sempre all'interno del bosco di castagni ci si mantiene in costa continuando comunque a guadagnare quota e giungendo ad un piccolo pianoro caratterizzato da alcune secolari piante di castagno. Da qui il sentiero taglia ancora per un breve tratto il versante per poi iniziare a inerpicarsi su uno dei crinali che scende dal Monte del Prato Andreaccio. Il castagno, a poco a poco, sta lasciando il posto al faggio di cui sono visibili alcuni esemplari colonnari. Raggiunto un evidente punto di valico si pongono due alternative per raggiungere le Case Monte di Londa. La prima, non segnalata, prevede di seguire il filo di cresta superando la cima del Prato Andreaccio e scendendo poi alle succitate case. La seconda, malamente segnalata (tacche bianco/rosse molto scolorite) prevede invece di tagliare i fianchi settentrionali del monte lungo la via più battuta che conduce alle Case Pian della Posta, in stato di abbandono. Da qui ci si immette su una mulattiera che senza grandi strappi porta al grande anfiteatro erboso su cui sorgono le Case Monte di Londa, anch'esse, purtroppo, abbandonate. Raggiunte quest'utime la mulattiera piega a sinistra, andando a tagliare il fianco occidentale del Monte di Londa. Particolare attenzione va posta dopo poche centinaia di metri, ad un bivio. Qui, infatti, va lasciata la mulattiera principale per prendere, a destra, il sentiero che si porta sul lato orientale delle Balze Trafossi (utili, in questo caso, i segnali CAI). Da qui in poi il sentiero inizia a scendere decisamente toccando la casa diroccata del Sodaccio eraggiungendo poi il Fosso Acqua Cheta. Senza superarlo si continua a destra fino ad arrivare ad un facile guado dove si supera il corso d'acqua portandosi poi sui lisci strati di arenaria che precedono l'arrivo al salto principale della cascata.

Da qui si torna indietro, tenendosi sempre sulla sinistra orografica del torrente e arrivando al pianoro erboso dei Romiti, dove sorgono, su unapiccola altura, i ruderi di un convento. Il pianoro non vaattraversato ma bisogna mantenersi sul suo lato destro, inserendosi sull'antica mulattiera che scende andando a superare il Fosso Cà del Vento proprio sotto ad una fragorosa cascata. Dal fosso si continua sulla mulattiera principale ed in breve si giunge ad un balcone naturale da cui appare, in tutto il suo sviluppo, la Cascata dell'Acqua Cheta.

Da qui si continua sulla mulattiera che corre sulla sinistra orografica della valle, via che non presenta alcun problema di orientamento essendo ben segnata e molto battuta da escursionisti toscani ed emiliani. Lungo questa si ha modo, più volte, di portarsi sulle sponde del torrente caratterizzato da brevi salti rocciosi e da piccole, fresche piscine naturali. La mulattiera confluisce, infine, sulla strada asfaltata S.Benedetto-Marradi che, presa a destra, scende alla località di partenza.

Sito realizzato da Adriano Assedi come prova finale del corso "Realizzare siti web con Dreamweaver" tenuto dal web-designer Massimo Ciotta, presso il Trovamici di Empoli, gennaio 2009